La Separazione ceto Orefici

Gesù, consapevole della sua morte, si congeda dalla madre e da Giovanni discepolo prediletto.

Associazione

Il 5 Aprile del 2006 con atto n. 48121 del repertorio n. 21340 della Raccolta rogato dal Notaio Dr Aldo Piazza si costituisce l’associazione senza scopo di lucro LA SEPARAZIONE. Essa ha la gestione del gruppo stesso e si occupa di conseguenza della sua organizzazione, della processione, della raccolta dei fondi e delle relazioni pubbliche con gli organismi preposti, per rilanciare la Settimana Santa e sostenere la spiritualità del lavoro attraverso manifestazioni religiose. Tra i suoi compiti: sorvegliare e curare la conservazione del gruppo statuario “ La Separazione ”.

Settimana Santa

I riti iniziano il Martedì Santo con la Processione della Madre Pietà dei “Massari”. Il dipinto, custodito nella chiesa del Purgatorio, è inserito in una “vara” neoclassica, con il volto di Gesù Cristo sul retro, sorretto da un angelo. Il Mercoledì Santo si tiene la processione della Madre Pietà del Popolo, affidata ai Fruttivendoli, con una “vara” barocca del 1778, caratterizzata da dipinti di Maria Addolorata e Cristo. Il Giovedì Santo culmina i preparativi, con i Misteri arricchiti da suppellettili in oro, argento e corallo. Alle 14:00 del Venerdì Santo, parte la Sacra Processione dei Misteri dall'imponente portone della chiesa.

Sigillo Orefici
Maestranza

Nel primo ventennio del XVII secolo, i mastri di diversi mestieri si riunirono in assemblea per stendere gli statuti, detti “capitoli”, con cui disciplinare l’esercizio della propria arte ancora di tradizione orale e conservare l’osservanza d’usi e consuetudini invalsi nel tempo. La maggior parte degli statuti prevedeva la nomina di un Santo patrono, la mutua assistenza alle figlie nubili dei mastri defunti, il seppellimento dei medesimi, l’istituzione della rappresentanza del ceto nella persona dei consoli e del tesoriere. Tra le diverse arti diffuse a Trapani spiccava quella degli argentieri e degli orafi, i cui maestri, nel corso dei secoli, crearono e modellarono oggetti d’argento spesso donati in occasione di nascite e di matrimoni, o in oro, in forma di anelli artisticamente molto elaborati e ambiti dalle famiglie altolocate, da alte cariche civili e militari e dal clero.

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Affidamento 6 Aprile 1621

E parimenti con patto che li governaturi officiali et fratri di detta compagnia presenti et futuri non possano ne debbiano in nessun conto fare altro misterio lo quale vada innante detto misterio della licentia et quando per a caso alcuno con lo tempo volesse fare alcuno altro misterio in tali caso sempre continuato tempore lo detto misterio della licentia habbia di andare lo primo di tutti li altri misterij et che sempre detti consuli et mastri di arginterij  siano preferuti li primi di tutti li altrij misterij, di patto. Onde a quanto su detto giurarono. 

Citazioni

La prima è quella del Canonico Fortunato Mondello che nel suo libro – La Processione del Venerdì Santo in Trapani – così descrive La Separazione, “ 'A Spartenza : …Riguardo al merito artistico della Licenza osservo che le tre figure, delle quali si compone, cioè il Nazareno, Maria e Giovanni sono improntati di così diverso sentimento, che ispira ai credenti un vivo interesse di riconoscenza e di fede al sacrificio di Gesù, alla costanza della Madre ed all’amor filiale del discepolo. Sono animati i volti e naturali le espressioni di congedo.”
La terza citazione sul presunto incontro di Maria Vergine e Gesù è tratto dalle profezie della Beata Anna Caterina Emmerich ” La passione di Gesù “ Quando Gesù annunziò alla Madre Santissima il compimento della sua missione terrena e i prossimi avvenimenti, ella lo pregò teneramente di farla morire con lui. Dopo aver la ascoltata attentamente, il Redentore la esortò a restare calma nel suo dolore e le preannunciò che sarebbe risorto e poi apparso a lei e agli apostoli. Le precisò perfino il luogo dove le sarebbe apparso. La santa Madre non pianse più, ma era molto triste e si raccolse nella sua desolazione. Gesù la strinse al cuore con tenerezza e le promise di celebrare spiritualmente con lei la Pasqua e il santo Sacramento. Il Redentore accennò anche al prossimo tradimento di Giuda. La Vergine Maria pregò compassionevolmente per il miserabile. Il Signore si congedò amorosamente da tutti, dando gli ultimi insegnamenti.

Sant'Eligio

Sigillo Orefici

Nacque nel 590 a Chapetelat nel Limosino, d’origine gallo-romana. Fu educato, nella religione cristiana e al lavoro dai suoi genitori Euchero e Terrigia; dal vescovo di Limoges, S. Ferreolo, alla vita di fede e da un celebre orefice del tempo, Abbone, direttore della zecca reale  Mons. Augusto Moglioni scrive: “fra le opere d’arte di S. Eligio: la croce di S. Dionigi, alta circa un metro e sessantacinque, incantevole per la sua lavorazione e la preziosità; un’altra per la chiesa di S. Vittore; una ancora per la chiesa di Notre-Dame”.
A lui si attribuisce di aver fondato, ideato e lanciato il famoso laboratorio di Limoges, per le smaltature tanto pregevoli e ricercate.

Nel 633 Eligio fondò un monastero femminile a Parigi, che affidò a Santa Aurea. Fu eletto vescovo di Noyon e Tournay  -successore di S. Acario – nel 641 insieme a Sant’ Audoeno, vescovo di Rouen, che diventò suo biografo.S. Eligio morì nel 660 dopo Cristo. Il primo dicembre.

Patrono degli Argentieri e Orafi