Diserzione Orefici

Le questioni pertinenti a diatribe, petizioni, libelli o altro di carattere prettamente religioso erano avanzati contemporaneamente alla curia vescovile di Mazara del Vallo, al vicerè, al segreto e a volte al capitano giustiziere. Ciò avvenne per secoli e fino al 1818, quando l’intendente della Valle di Trapani occupò il posto e sostituì i tanti segreti delle primarie città, insediandosi nell’amministrazione e nella giurisdizione degli istituiti “Capo Valle”. Tra la mole di carte accumulata nel corso degli anni raccolte nel “fondo d’intendenza – affari diversi” dell’Archivio di Stato di Trapani, leggiamo la querela del superiore dello Stabilimento della Compagnia di S. Michele Arcangelo (cosi rinominata dopo l’accorpamento delle varie confratrie nell’unica istituzione delle “opere pie e laicali”) di un avvenimento definito “scandaloso”, indirizzata al sindaco Giovanni Fardella barone della Ripa. Come tante, anche questa non ci conduce alla soluzione del caso sollevato lasciandoci solamente la congettura e l’ipotesi su come si evolsero i fatti. Gli appassionati della “storia dei Misteri di Trapani” troveranno questa denuncia interessante e capiranno dall’esposizione dei fatti la determinazione del sindaco nel disporre l’indagine e la risolutezza dell’intendente nel punire i trasgressori. Sappiamo che da prima del 1612 i primi gruppi dei Misteri erano condotti in processione il Venerdì Santo e che in seguito ai formali e solenni affidamenti delle opere statuarie alle maestranze, i governatori della “Compagnia del Preziosissimo Sangue di Cristo e sue cinque piaghe” obbligarono i consoli dei ceti a partecipare alla processione della “Passione di Cristo” con le torce in mano. Questa clausola era il fondamentale veto imposto ai mastri e la mancata partecipazione di uno di qualsiasi ceto comportava l’obbligo della sostituzione con l’impiego d’altra persona e l’aggravio della sanzione e del rimborso delle spese sostenute. Insomma, la sottile obbligazione contrattuale legava tutti i mastri che non presenti con la simbolica luce delle torce che disperde “le tenebre” avrebbero impedito la cerimonia della processione dei Misteri. Nella processione avvenuta il 4 aprile 1828 i consoli e i mastri dell’arte degli orefici ed argentieri non associarono il proprio gruppo detto della “ licentia che domanda Cristo a Maria vergine ”, consentendo solamente l’uscita del gruppo dalla chiesa di San Michele; un affronto e conseguente “scandalo” che sollevò l’indignazione dell’intera comunità partecipante alla processione dei gruppi statuari. La trasgressione alla regola secolare di associare il mistere con le stabilite torce in mano (“ e quando i mastri non intervenissero ad accompagnarlo con numero venti torcie; allora la Compagnia è in dritto di prendere tante torcie quanti ne mancano al numero di venti ad interesse dei Consoli dell’Arte ”) forse era stata motivata dai mastri orafi nella reazione di un comportamento disonorevole ricevuto da chissà chi e chissà per quale recondito motivo. Il comportamento di non “aprire” la processione con gli altri gruppi è stata un’offesa rivolta alle maestranze e al direttivo della Compagnia di San Michele Arcangelo, che per più anni mitigava le liti e le discussioni generate all’interno dei consociati. Ottemperando all’antica clausola contrattuale mantenuta in jure dai governanti delle dinastie succedutesi nel corso di duecento anni, il superiore della Compagnia avanzava la punizione dei trasgressori che violarono il principio fondamentale dell’associamento di venti mastri con torce in mano e la conseguente coercizione di costringerli al pagamento soprattutto del danno morale arrecato all’intera comunità trapanese. Ricordiamo, infatti, che il loro mistero doveva andare “ continuato tempore lo primo di tutti li altri misterij et che sempre detti consuli et mastri di arginterij siano preferuti li primi di tutti li altrij misterij ex pacto ”. Stabilimento della Trapani li 6 Aprile 1828 Compagnia di San Michele Arcangelo di Trapani N. 2 Oggetto Signor Sindaco In occorrenza d’essersi eseguita nel prossimo passato Venerdì Santo la Sacra cerimonia della processione de’ Santi Misteri della Passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo, mi è toccato soffrire il massimo dispiacere di osservare che il primo Mistero che rappresenta la Licenza che fece il nostro SS.mo Redentore colla di lei dilettissima Madre Maria, appartenete all’Arte degli Orefici, trovossi privo intieramente di culto, non essendovi intervenuto neppure un solo Componente detta Arte, con grave scandalo di tutta questa popolazione. Io nell’atto che vado ad intraprendere tutte quelle misure che mi vengon concesse in forza di Scritture per il disimpegno del mio dovere presso l’Autorità competente, non lascio quello di darne a lei la dovuta intelligenza, perché Ella qual prima Autorità Comunale possa imprendere quelle risoluzioni che crederà convenienti a prevenire da sua parte la mancanza commessa dall’Arte sudetta. Al Signor Sindaco Il Superiore della Comune Giuseppe Manzo di per copia conforme Trapani Il Cancelliere Cav B. Omodei Visto il Sindaco funzionante Francesco baronello Sardo Nel giro di due giorni e a Pasqua, prima che fosse stata celebrata la processione del “Cristo risorto” condotta dai componenti della Compagnia di San Michele Arcangelo, il sindaco Fardella della Ripa, dopo aver raccolta la testimonianza dei suoi “serventi”, redigeva la richiesta della dovuta punizione dei colpevoli inviata direttamente all’intendente Giovanni Daniele. Nella lettera rimarcava l’obbligazione contratta dai pregressi consoli dell’arte stabilita nell’atto di concessione del mistere del 1621. Noi infrascritti Serventi Comunali giusta il Superiore incarico datoci dal Signor Sindaco della Comune di Trapani, rapportiamo, che nella processione de’ Santi Misterj della passione, e morte del nostro SS.mo Redentore Gesù Cristo che si è eseguita nel prossimo passato Venerdì Santo sono intervenute tutte le Maestranze, ed ha ciascheduna maestranza associato il di loro proprio rispettivo Mistero, all’infuori dell’Arte degli Orefici, ed Argentieri, li quali han permesso di uscire solo il Mistero della Licenza di pertinenza dell’Arte sudetta non avendo neppure uno solo di sudetta Corporazione intervenuto nella sudetta Sacra cerimonia. Tanto da noi si rapporta per lo accerto del vero, ed in adempimento del nostro dovere. Li Serventi Comunali Cristofaro Giliberto Vincenzo Mannina per copia conforme Il Cancelliere Cav B. Omodei Visto il Sindaco funzionante Francesco baronello Sardo Oggi li Sette Aprile Milleottocentoventotto Noi D. Giovanni Fardella Bne Ripa Sindaco della Comune Capo Valle di Trapani vista la relata de’ Serventi Comunali; ed intesi anchi per via d’officio del Superiore della Compagnia di S: Michele Arcangelo, qualmente della Corporazione de’ Maestri Orefici, ed Argentieri neppure un solo avea intervenuto nella Processione de’ Santi Misterj, solita farzi in ogni Venerdì Santo; assistiti dal nostro Cancelliere Cav. D. Benedetto Omodej avendo in tale intelligenza prese sù tale riguardo le più esatte informazioni; abbiamo venuto a a rilevare, che l’Arte sud. ha veramente trascurato di adempiere un si essenziale dovere. E considerando quindi, che dessa Corporazione al par delle altre Maestranze và tenuta intervenire, ed associare il suo proprio Mistero; molto più, che esiste nell’atto di concessione del detto Mistero fatto dalla sudetta Compagnia di S: Michele alla sudetta Arte degli Orefici, di essere questa obbligata ad accompagnare detto Mistero, e a che quando i Consigli ed i Ministri di sud. Arte non intervenissero ad accompagnarlo con N° venti torcie; allora la surriferita Compagnia è in dritto di prendere tante torcie, quanti ne mancano al N° di venti ad a interesse delli Consoli dell’Arte sud. abbiamo conosciuto giusto rediggere il presente Verbale contestante siffatta mancanza commessa r dalla ridetta Arte degli Orefici, ed Argentieri per rimettersi al Sig. Intendente, affinché possa la prelodata Autorità imprendere quelle misure, che crederà nella sua saggezza opportune. Fatto, e chiuso, oggi giorno, mese, ed anno come sopra. Il Sindaco B.ne Ripa = Il Cancelliere Cav.r Benedetto Omodej per copia conforme Il Cancelliere Cav B. Omodei Visto il Sindaco funzionante Francesco baronello Sardo Il 18 Aprile il sindaco manifestava all’intendente la sua riflessione sulla “ commessa mancanza de’ Componenti l’Arte sudetta, quante volte restasse impunita, potrebbe un tale esempio esser di scandalo agli altri e dar adito a tutte le altre Maestranze a non adempiere il dovere che ha ciascheduna d’intervenire ad associare il suo rispettivo Mistero nella sudetta Sacra cerimonia ” chiedendogli “ nell’assunto le sue superiori risoluzioni ”. Tre giorni dopo, l’intendente Daniele replicava la richiesta reclamando “ d’uopo leggersi l’atto di concessione fatto colla detta Arte ” per esaminare correttamente la querela esposta dal superiore della Compagnia di San Michele Arcangelo. Trascorso un mese dall’avanzata richiesta, il consiglio d’Intendenza propendeva di risolvere bonariamente la questione e di non sollevare altro polverone che avrebbe leso l’eventuale determinazione giudiziale della querelle. La Compagnia che esercitava il diritto di chiedere il risarcimento delle spese “ occorse per non avere alcuno degli Orefici intervenuto nella processione dei Sacri Misterij ” ebbe la risposta indiretta dell’intendente che decideva “ pria d’istituirsi un giudizio nelle forme, sarebbe equitativo di trattarsi convenientemente ”. Pertanto, invitava il sindaco a farsi paciere tra le parti “ per intavolare di accordo con essi un progetto di conciliazione. Nell’intelligenza che ove questo non potrà aver luogo, allora gli Amministratori di detta Compagnia debbono avanzare in Consiglio la loro petizione ai termini di Legge ”. A Giugno iniziato continuava la tiritera tra i due Enti con l’ultima richiesta di definizione del caso. Di certo tutto è stato accomodato nella migliore soluzione, anche se non abbiamo riscontrato successivi documenti che attestino ciò che effettivamente avvenne tra le parti. Ad ogni modo, quanto abbiamo fin qui riportato costituisce un ulteriore anello di congiunzione alla ricostruente cronistoria della processione della Passione che da secoli ci coinvolge in questa ricordevole sacra cerimonia. ©

Salvatore Accardi, Febbraio 2009 – © www.trapaniinvittissima.it