I riti della Settimana Santa di Trapani, tra i più importanti e sentiti in Italia , rappresentano un misto di religiosità, cultura, tradizione e folklore. Trapani, nei secoli importante punto strategico del Mediterraneo e sottoposta a numerose dominazioni di popoli, subisce, sotto la dominazione spagnola, un impulso che diede origine ad alcune simboliche rappresentazioni della Passione e Morte di Cristo. Lungo il corso dei secoli alcune di queste funzioni religiose furono soppiantante e altre, mutate solo in parte, giunte fino a noi. L’azione della Controriforma cattolica e l’influenza dei Padri Gesuiti in città, diedero spazio alla pietà popolare di potersi manifestare tramite la realizzazione di opere scultoree eseguite da abili artigiani-artisti trapanesi. La processione, originariamente curata dalle Confraternite del Preziosissimo Sangue di Cristo e quella di S. Michele Arcangelo, fusesi successivamente, fu affidata alle Maestranze cittadine, a seguito di problemi di natura economica, assegnandone ogni singolo gruppo con il compito di condurlo in processione annualmente e di curarne la conservazione. Anticipano la Settimana Santa, le “Scinnute” riti in cui ogni venerdì di quaresima si rievoca l’antica tradizione di porre al centro del transetto alcuni gruppi. I riti hanno inizio il Martedì Santo con la Processione della Madre Pietà dei “Massari”. Il dipinto, custodito nella chiesa del Purgatorio, è incastonato in una “vara” in stile neoclassico. Il retro della “vara” è caratterizzato dalla raffigurazione del volto di Gesù Cristo impresso sul panno della Veronica, sorretto da un angelo. Il Mercoledì Santo è il giorno della processione della Madre Pietà del Popolo, affidata al ceto dei Fruttivendoli. La “vara” in stile barocco, è datata 1778. Anch’essa è costituita da due dipinti incastonati e contrapposti, uno raffigurante il volto di Maria Addolorata, l’altro quello del Cristo. Il Giovedì Santo, fino all’alba del Venerdì, è il culmine di tutti i preparativi. Nella chiesa i Misteri vengono impreziositi da eleganti e pregevoli suppellettili ed ex voto in oro, argento e corallo. Sulle vare vengono posti dei ceri votivi e degli addobbi floreali che fanno da cornice alle pregevoli sculture. Alle ore 14:00 del tanto atteso Venerdì Santo, dall’imponente portone della chiesa si snoda la Sacra Processione dei Misteri. Il lungo corteo rappresenta i momenti della Passione e Morte di Gesù Cristo raffigurati nei diciotto gruppi statuari seguiti da due Simulacri. Per tutto il periodo della processione il sacrificio umano dei portatori si pone in simbiosi a quello del Cristo, ogni uomo si fa carico, per devozione, di condurre in spalla, tramite lunghe aste in legno collocate sotto le vare, ogni singolo gruppo. Essa si contraddistingue, rispetto ad analoghe manifestazioni siciliane e spagnole,
sia per la sua durata, di circa 24 ore, sia per l’imponente dimensione del corteo processionale che percorre le vie dell’antica città falcata. Caratteristiche esclusive della Processione sono quella serie di movimenti che i portatori di ogni gruppo effettuano durante il percorso: ” l’ Annacata” (dondolio ritmico della vara a tempo di nenie funebri), e “a Vutata” (che consiste nel girare la “vara” verso coloro che appartengono alla maestranza dalle quali ci si aspetta un’offerta generosa).